0946 by Andrea

0946 by Andrea

autore:Andrea [Andrea]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2014-03-16T16:00:00+00:00


15

- Avventuratevi dunque con me in un viaggio d'esplorazione - stava dicendo l'uomo alto, biondo, in camice bianco a due pezzi. - Un viaggio nelle profondità della più misteriosa delle terre... la mente umana. Sì, la vostra stessa mente, il luogo pauroso ma emozionante dove si nascondono, nel cuore delle tenebre, per così dire, le più riposte...

- Karl, è uno dei nostri lo interruppe Squalo. - Lascia perdere i sermoni pubblicitari.

Karl Kosmo schioccò le lunghe dita. - Brutta abitudine, voler vendere a tutti i costi. Mi prende sempre la mano - disse.

La sala terapia aveva come unico colore il bianco, in una dozzina di sfumature. Dalle finestre panoramiche, alte e ampie, si vedevano le torri scintillanti di Boston, e migliaia di luci e stelle nel cielo chiaro della sera. Sfrecciavano aeromobili, pedoni si affrettavano su rampe mobili dalle tinte delicate; una musica dolce giungeva da fuori.

Al centro esatto della stanza, Zack, irrequieto, sedeva su una poltrona di vetro nero. Lo circondavano sei macchine di varie dimensioni. - Come funziona esattamente...

- Grazie alle meraviglie delle più recenti, e più costose, sonde cerebrali - declamò Karl Kosmo - potremo viaggiare nell'incredibile...

- Ehi! - disse Squalo.

- Ci sono ricascato, vacca boia. - Kosmo cominciò a collegare Zack alle macchine. - Il grande schermo su quella parete. È lì che vedremo i tuoi ricordi.

Mentre lui parlava, uno schermo di due metri per due si accese sulla parete bianco conchiglia, a cinque metri circa da Zack.

- Il pannello dei comandi mi permette di controllare almeno in parte il flusso dei tuoi ricordi - disse Karl Kosmo. - Possiamo accelerare le cose più banali e fermare quelle più importanti, fotogramma per fotogramma. Possiamo anche tornare indietro e fare il replay. I ricordi vengono trasferiti su nastro da questa telecamera psicografica. Te la sto collegando al cranio.

- Ahi!

- Troppo stretta alle tempie. Fatto. La tua misura di cranio è il sette e mezzo.

- E se mi mettessi a ricordare cose che ho fatto a dieci anni?

- All'inizio ci sarà senz'altro del materiale inutile. Sistemati i comandi, sarò in grado di guidarti. Condurti lungo i sentieri di un'avventura che solo pochi uomini sono stati tanto coraggiosi da intraprendere sin dall'inizio dei tempi dei...

- Parti con lo spettacolo - lo sollecitò Squalo, accomodandosi sull'orlo di una poltrona in plastica.

- Manca ancora qualche collegamento. - Kosmo allacciò una fascia di pseudogomma al braccio di Zack, infilò la spina che ne usciva in una macchina tozza che ronzava sottovoce. - Rilassati. Fatti venire in mente un ricordo qualsiasi. Devo regolare il livello di lettura degli strumenti.

Sul grande schermo, Zack si vide correre in un viale d'autunno, scendere da una collina poco ripida. Foglie dorate, scarlatte, arancione gli volteggiavano attorno. Era alto non più di un metro e venti, magro. Le braccia erano tutte e due vere.

- Eri carino, da piccolo - disse la ragazza.

- Com'è che vedo me stesso? Non dovrei ricordare solo quello che vedevo effettivamente?

- Inserire la propria persona nelle immagini dei ricordi è un fenomeno comune - gli spiegò il terapeuta del ricordo totale.



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